È stato presentato ieri a Nomisma presso la propria sede di Bologna, la terza edizione dell’Osservatorio “Young Millenials Monitor – Giovani & Gioco d’azzardo”. I lavori sono stati introdotti da Pierluigi Stefanini, Presidente Gruppo Unipol e Luca Dondi, consigliere delegato Nomisma. Sotto la moderazione di Riccardo Bonacina, presidente e direttore di Vita lo studio è stato illustrato da parte di Silvia Zucconi di Nomisma e Antonello Scorcu, Nicola De Luigi, Elisabetta Poluzzi dell’Università di Bologna. Le conclusioni dei lavori sono fatte da Stefano Bonaccini Presidente Regione Emilia Romagna e a Enrico Costa Ministro Affari Regionali e Autonomie.

I dati indicano che il numero di giocatori è in leggero calo: nel corso del 2016 il 49% dei giovani studenti italiani ha tentato la fortuna almeno una volta: si tratta di circa 1.240.000 di ragazzi. In Emilia Romagna l’interesse è più basso con una quota di giocatori che scende al 44% dato che riflette come la propensione al gioco sia superiore nelle regioni centrali (54%) e al Sud (53%).

Numeri che sono un segno inequivocabile del fascino che esercita il gioco. Molti giovani (il 21%) iniziano a giocare per curiosità o per caso (20%); altri per semplice divertimento (18%), per il fatto che amici e familiari giochino (11%), o per la speranza di vincere una somma di denaro (11%).

Dopo aver sfidato la sorte almeno una volta i giovani tendono a pensare che il gioco d’azzardo sia soprattutto una perdita di denaro (lo pensa il 32% degli studenti tra i 14 e i 19 anni).

Nella classifica dei giochi più popolari tra i giovani si riconfermano ai primi due posti il Gratta & Vinci (provato dal 35% degli studenti) e le scommesse sportive in agenzia (23%), mentre al terzo posto subentrano le scommesse sportive online (13%), seguite dai concorsi a pronostico a base sportiva come Totocalcio, Totip, Totogol (12%). Rispetto alla precedente rilevazione è da sottolineare come i giochi “tradizionali” (Superenalotto e Lotto) hanno fatto registrare una perdita di appeal a favore dei giochi a tema sportivo e online. Secondo l’indagine Nomisma la maggior parte dei giovani (27% sul totale) ha giocato a 1-2 tipologie di gioco durante il 2016; l’11% ne ha sperimentati tre o quattro e un ulteriore 11% ha partecipato ad almeno 5 tipologie di gioco, dato che denota una ricorsività alquanto preoccupante.

Il 17% degli studenti delle scuole secondarie superiori è frequent player, ha giocato una volta a settimana o anche più spesso. Tuttavia il gioco è per lo più un passatempo occasionale e ha un impatto limitato sulla vita quotidiana: l’11% degli studenti gioca con cadenza mensile, un altro 21% più raramente. Per il 72% dei giocatori la spesa media settimanale in giochi è inferiore a 3 euro e il 62% degli studenti (il 42% di chi gioca) non spenderebbe nulla in giochi davanti a un’inaspettata disponibilità di 100 euro.

Come ha sottolineato Luca Dondi, Consigliere Delegato Nomisma ”Osservare comportamenti e opinioni di 11.000 giovani 14-19 anni significa creare uno strumento fondamentale per esplorare e monitorare l’approccio al gioco di azzardo. Le informazioni raccolte da Nomisma-Università di Bologna parlano chiaro: tra i fattori predittivi che influenzano la propensione al gioco non c’è solo il profilo socio-demografico del ragazzo (genere, area geografica di residenza, tipo di scuola frequentata), ma anche le caratteristiche della famiglia di provenienza e del gruppo dei pari frequentato, il rendimento nonché specifici stili di consumo (energy drink, sostanze d’abuso…). E se il gioco è spesso un’abitudine occasionale o un divertimento, talvolta ha preoccupanti implicazioni negative sulla vita quotidiana e sulle relazioni familiari: il 36% dei giovani giocatori ha nascosto o ridimensionato le proprie abitudini di gioco ai genitori e il 4% ha derogato ad impegni scolastici e/o familiari per giocare. Grazie a questo prezioso patrimonio informativo, Young Millennials Monitor si pone due obiettivi: innanzitutto mettere a disposizione di istituzioni, operatori economici e famiglie numeri e metodi per valutare i comportamenti di gioco, l’incidenza del gioco problematico e le relative conseguenze in termini assistenziali, nonché garantire una maggior informazione per sostenere azioni di policy in logica di prevenzione e di creazione di consapevolezza”.

Ecco infine le dichiarazioni di Pierluigi Stefanini, Presidente Gruppo Unipol. “Unipol, dal 2014 promuove un progetto che ha come obiettivo, in coerenza con i valori di solidarietà, lungimiranza e responsabilità del Gruppo, la prevenzione dei rischi legati alla pratica del gioco d’azzardo. Il diffondersi della ludopatia è testimonianza della scarsa consapevolezza economico-finanziaria e della ridotta percezione di responsabilità e capacità individuali nell’affermazione del proprio destino economico. Per questo, in continuità con il nostro progetto “EOS – conoscere l’assicurazione”, abbiamo deciso di approfondire la conoscenza del fenomeno presso i giovani e la loro consapevolezza del rischio.”