INTERVENTO DI CLAUDIO CINTI
PRESIDENTE DEL CRU UNIPOL – FRIULI VENEZIA GIULIA

Un cordiale saluto a tutti i presenti a titolo personale e da parte dei componenti del CRU del FRIULI VENEZIA GIULIA che presiedo da alcuni anni.
La parola chiave da sviluppare in questa Assemblea, che ci è stata affidata, nell’ambito di una nuova relazione fra Organizzazioni e Unipol è “OPPORTUNITA’”.

In pratica si riferisce a quali opportunità concrete si possono generare dall’insieme della rete globale e virtuale e dalle reti delle persone che fanno parte del mondo Unipol o con il mondo Unipol interagiscono, dalle Organizzazioni sindacali, alle Organizzazioni delle imprese, ai collaboratori, agli azionisti, ai clienti, ai fornitori, alle istituzioni, e, più in generale alla società.

In questi ultimi anni lo scenario di riferimento socio economico è profondamente mutato, il gruppo Unipol si è ingrandito, vi sono state importanti fusioni nel mondo della cooperazione, il mondo del lavoro e delle imprese si è notevolmente modificato.

Quanto è accaduto necessità di una profonda riflessione sul modello di sviluppo del Gruppo Unipol, che inevitabilmente si trasforma, estendendo le relazioni verso le grandi imprese pubbliche e private, la Pubblica amministrazione e il mondo delle professioni intellettuali, senza però dimenticare i valori fondanti e i due pilastri importanti della Mutualità e del rapporto positivo di scambio con le grandi Organizzazioni dei lavoratori e con le imprese e le cooperative.

E in questo contesto i CRU possono diventare una fonte di confronto e di proposta, interagendo con Unipol e tra di loro per socializzare le informazioni, sviluppare le idee e per formare gruppi di lavoro sperimentali su obiettivi condivisi.
Nasce “L’opportunità” appunto di sviluppare iniziative concrete che si fanno sui territori e le attività che le persone svolgono per rispondere ai nuovi bisogni emergenti.
Ciò presuppone un’attenta analisi del come veicolare le informazioni, di che tipo di informazioni dare e che risultati ottenere.
La costruzione di una rete tra Unipol, stake holders e CRU che socializzi le informazioni, sviluppi dei progetti, il monitoraggio dei progetti stessi e fornisca, se necessario, gli strumenti per operare meglio.

Naturalmente non intendo la costituzione di una rete solamente informatica, ma un qualcosa di più articolato, che cercherò brevemente di sintetizzare.

Il nesso tra centro e periferia o tra testa e territori è un anello che, se gestito in maniera intelligente, può dare una svolta al funzionamento di Unipol, al rapporto fra Unipol ed i suoi stake holders e quindi per questa strada alla nostra capacità, quella dei CRU, di stare sui territori.
Significa certamente avere delle visioni comuni ma significa anche andare oltre alle visioni condivise infrastrutturando questo nesso.
Cosa serve per creare una struttura materiale o immateriale per questo nesso, quali strumenti?
Non ho risposte precise da darvi sul come fare, in questa fase, ma sviluppare questi concetti sul cosa fare, credo e spero serva da stimolo a tutta la platea per cogliere questa opportunità.
Qualunque sia la migliore cassetta degli attrezzi è necessario comunque passare da una gestione delle relazioni, basata principalmente su quelle umane, a una gestione di queste relazioni più scientifica, più solida, più strutturata per far circolare informazioni mirate in maggiore quantità e in migliore qualità dentro il territorio, tra gli stake holders che costituiscono i CRU e soprattutto tra i loro mondi di riferimento dal mondo del lavoro a quello delle imprese dentro ai territori, e ancor di più tra i CRU.
Vanno individuate una metodologia ed una sistematicità semplificate attraverso le quali operare.
Significa che ci conosciamo in apparenza ma non ci conosciamo, in realtà, in profondità.

Mi chiedo se esistono dei metodi per diventare da singoli, soggettività individuali regionali, a qualcosa che ci trasformi in dei gangli di una rete organizzata.

Mi rivolgo ai colleghi degli altri CRU per capire se solo noi sentiamo la necessità di un maggiore interscambio con gli altri territori o è un’esigenza comune.

Anche nel mondo sindacale dal quale provengo, la UIL, si sta realizzando un’esperienza analoga che produce risultati soddisfacenti attraverso la scelta di adottare un modello organizzativo di “sindacato a rete” per valorizzare le presenze della UIL nei luoghi di lavoro e rafforzarne l’insediamento sul territorio, un modello che mette al centro e dà risposte alla persona e valore all’iscritto.
Quali sono gli strumenti, quali sono i metodi con cui è possibile creare anche con i CRU un’Infrastruttura leggera che consenta ai territori di parlarsi, attraverso questi meccanismi, e non soltanto di esistere ma anche di comunicare e fare delle attività insieme?
Prima di tutto conoscersi ( non è solo un sito internet, dicevo ) al fine di estrarre delle informazioni, delle esperienze, estrarre delle attività da sperimentare in comune tra i territori.
Un’idea, anche ottima, non si realizza pienamente se non viene trasmessa in modo omogeneo a tutti i soggetti che fanno parte dell’organizzazione e non tutti la socializzano, la interiorizzano e lavorano per quell’idea.
Nessuno deve essere lasciato solo! Ed è assieme, con le nostre idee e con il nostro lavoro che, sono convinto, riusciremo a superare gli ostacoli che spesso si frappongono alla realizzazione di progetti validi, ostacoli che provengono dal mondo della politica, della finanza, dell’economia. Così facendo contribuiremo a realizzare un futuro ed una società più equa e sostenibile.