LA RETE DEL TELERISCALDAMENTO DI CREMONA
Il sistema di teleriscaldamento di Cremona è stato uno dei primi impianti per la produzione e la distribuzione di calore. Partiti i primi lavori negli anni ’80, la rete ha già raggiunto oggi una lunghezza complessiva di 58,3 km di doppio tubo, e serve più di 600 edifici fra pubblici e privati (che corrispondono a più di 55.900 abitanti equivalenti).

I NUMERI DELLA RETE DI CREMONA:

  • Abitanti equivalenti serviti (nr.): 55.900
  • Utenze allacciate (nr.): 621
  • Lunghezza rete (km): 58,3
  • Volumetria allacciata (mc): 5.590.923
  • Potenza Termica: massima fornita: 129.030 MWh
  • Energia Elettrica immessa in rete: 88.068 MWh

L’idea fondamentale che sostiene un moderno sistema di teleriscaldamento è “riciclare il calore di surplus” rilasciato dai processi produttivi e in questa direzione si è evoluta la produzione a Cremona che avviene utilizzando le sinergie offerte dal territorio, fra le quali: il termovalorizzatore dei rifiuti, un impianto a ciclo combinato (turbina a gas e vapore) cogenerativo (produzione di EE e calore) alimentato a gas metano e dal 2013 un impianto alimentato a biomasse legnose. Centrali integrative poste lungo la rete ed alimentate a gas metano permettono di soddisfare le esigenze dei clienti nei momenti di maggiore necessità e garantire la riserva. Le centrali produttive sono tutte interconnesse tra loro dalle condotte in acciaio della rete, sviluppata secondo uno schema a discreta magliatura, di diametro variabile in base alle dimensioni della zona di asservimento (da 400 mm a 80 mm). In particolare lo sviluppo delle tubazioni si dirama da una dorsale principale a forma ellitica (come lo sviluppo della città) posata strategicamente nelle vie fra il centro e la periferia. La rete del teleriscaldamento è composta da una doppia tubazione di acciaio precoibentato per il ricircolo dell’acqua trattata ed additivata fra centrali ed edifici allacciati: una per il percorso di andata con temperatura dell’acqua da 100 – 108 °C (in relazione alla stagione) e pressione di 12 bar (testata per sopportare 16 bar) ed una per il ritorno in centrale (dopo la cessione calore ai clienti tramite scambiatori) e alla temperatura pari a 60 – 65°C. L’allaccio all’utenza viene effettuato direttamente da derivazioni dalle condotte principali fino ad uno scambiatore termico, all’interno di una sottocentrale di proprietà dell’utilizzatore. Giunti dielettrici separano elettricamente la rete dall’impiantistica dei clienti, al fine di evitare interferenze dannose alla rete stessa.


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