Salvaguardare il sistema dunale è un passo fondamentale per poter tracciare la strada della riqualificazione e valorizzazione del patrimonio costiero e promuovere al contempo uno sviluppo turistico attento e rispettoso delle risorse naturali del territorio. Le dune infatti rappresentano uno degli ecosistemi più vulnerabili e minacciati del nostro territorio, ma che è capace di svolgere un ruolo strategico per la mitigazione del rischio di erosione e delle sfide che i cambiamenti climatici pongono alle aree del Mediterraneo, con impatti significativi sugli ecosistemi, sulla linea di costa e sulle aree urbane.

È questo l’obiettivo prioritario del progetto “I guardiani della duna“, il nuovo intervento della campagna “Bellezza Italia”, promossa dal Gruppo Unipol e Legambiente,  realizzato a Marina di Alberese, nel comune di Grosseto, area che ricade all’interno del Parco regionale della Maremma. Oltre agli interventi di conservazione del sistema dunale, è stato inoltre possibile studiare e mappare altre aree costiere della regione dove sono presenti sistemi di dune in stato di erosione, ricadenti in aree naturali protette molto frequentate durante il periodo estivo e dove sarà possibile in futuro replicare l’intervento.

I risultati del progetto sono stati presentati venerdì 16 novembre presso la sede del Parco regionale della Maremma ad Alberese da Maria Luisa Parmigiani, responsabile sostenibilità del Gruppo Unipol, e da Stefano Ciafani, presidente di Legambiente, alla presenza di Lucia Venturi, presidente dell’Ente Parco regionale della Maremma. Durante la mattinata poi gli studenti del Centro ricerche Crisba sono stati impegnati nella pulizia della spiaggia di Marina di Alberese e nella piantumazione del giglio di mare.

Il progetto ha individuato tre aree d’intervento poste a sud del parcheggio di Marina d’Alberese nelle quali il fenomeno erosivo è ancora evidente, nonostante in parte sia stato mitigato dalla realizzazione dei pennelli a mare e dove durante l’estate si verifica una forte pressione antropica. L’obiettivo del progetto è stato quello di delimitare con pali e corde le tre aree d’intervento e inserire una cartellonistica specifica che spiega il progetto in atto, che prevede la conservazione dei siti da una parte e la piantumazione di giglio di mare (Pancratium maritimum) tipica dell’ambiente dunale dall’altra. Sono state create nove postazioni illustrative per illustrare la morfologia della duna, il progetto in atto e alcune buone norme di comportamento. Si tratta di punti informativi destinati sia a turisti e ai cittadini, sia agli studenti che saranno coinvolti nei prossimi mesi in apposite visite guidate.

L’intervento è stato realizzato grazie alla collaborazione con il Parco regionale della Maremma e del Centro ricerche Crisba-Isis “Leopoldo II di Lorena” e si inserisce appieno nelle azioni di salvaguardia già messe in atto dai vari enti territoriali ed è inoltre replicabile in altre zone della fascia costiera toscana dove il sistema dunale è in pericolo

L’intervento fatto si pone in scia con altre esperienze pregresse, quale ad esempio il parco di Capoprati a Roma, in cui Bellezza Italia ha coniugato interventi di adattamento al cambiamento climatico con la tutela e la valorizzazione della bellezza della natura, che va rispettata ed abilitata piuttosto che imbrigliata in sovrastrutture che sono tutto fuorché resilienti. Proprio come si sta facendo con la salute delle persone, anche per quella dell’ambiente bisogna non smettere di studiare come la natura ha imparato ad adattarsi ai cambiamenti per attivare le misure di protezione“, ha affermato Marisa Parmigiani, responsabile sostenibilità Unipol.

L’opuscolo in risultati del progetto è scaricabile in formato PDF qui

Ecco alcune immagini tratte dal profilo Twitter di Bellezza Italia