Lo sviluppo sostenibile per arginare lo spopolamento, partendo dal patrimonio da salvare rappresentato dai piccoli comuni. È ciò che è emerso dal laboratorio di idee promosso dal Cru, il Consiglio regionale Unipol, che si è svolto a Bauladu il 17 di ottobre scorso, dal titolo “La Sardegna dei comuni un patrimonio da salvare”. Un’occasione di dibattito ruotato intorno ad una serie di parole chiave ma anche di soluzioni sia dal punto di visita istituzionale, sia produttivo su alcuni punti dell’economia sarda. “La prima parola è aggregare – ha detto Claudio Atzori, presidente di Legacoop e presidente di Cru -. Bisogna sgomberare il campo dall’idea che ciascuno possa fare la sua parte da solo e con le proprie idee“.

Per il presidente del Cru “serve ripensare il tema in maniera collettiva uscendo dall’idea che sia da affrontare solo nel suo specifico; pensare a idee omogenee per filiere istituzionali, economiche, turistiche e sociali con vocazioni simili”. Una visione che superi il singolo e che quindi possa creare le condizioni per mettere in piedi un sistema articolato ma efficiente.

Pierluigi Stefanini, presidente del gruppo Unipol, ricordando la presenza del gruppo Unipol in oltre 150 centri della Sardegna ha sottolineato l’importanza dei luoghi e la necessità di costruire relazioni tra il centro e la periferia. Poi un passaggio sul futuro “Viviamo in un paese che fa fatica a cimentarsi con il futuro” e sulla strategia: “abbiamo bisogno di politiche e di progetti simultanei“.