Un paese diviso e diseguale, dove il Sud scivola sempre più nell’arretramento. È la fotografia emersa dal Rapporto Svimez 2015 sull’economia del Mezzogiorno, dove, per il settimo anno consecutivo, il Pil è risultato negativo e si è ridotto complessivamente negli anni della crisi del 13%, quasi il doppio della flessione registrata al centro e al nord. Riduzione la spesa per consumi, come la spesa per investimenti, mentre il mercato del lavoro si trova in grande affanno.
Ma, come mostrano numerose ricerche, il Sud non è tutto uguale. Ai territori urbani dove regna il disagio e alle aree interne più penalizzate, si contrappone un altro sud dinamico dove, in un contesto caratterizzato da relazioni familiari tradizionali e nuclei numerosi, i giovani sono fra i più attivi, la disoccupazione femminile è più bassa e la quota di imprenditori più alta. Un “Sud che spera” e cerca una via di riscatto a partire dalla sua maggiore ricchezza: il territorio.
Fattori come il patrimonio artistico e naturale, la storia e la tradizione locale, la qualità della vita rappresentano opportunità per i territori, purché si consideri che la dimensione dell’investimento non attiene alla sola accumulazione di, impianti, macchinari, prodotti della proprietà intellettuale, ma anche di conoscenza, identità, socialità e relazionalità, saper fare – la cultura di cui è impregnato il paese. Sono le potenzialità del patrimonio culturale e paesaggistico, che in oltre la metà dei sistemi territoriali italiani si trova proprio nel Mezzogiorno.
È il quadro di riferimento che fa da sfondo al rapporto Economia della Terra i cui risultati erano stati anticipati a marzo e che ora  è scaricabile in versione completa (economia-della-terra_report PDF), che approfondisce lo stato dell’arte, la possibilità di sviluppo, le scelte delle imprese che fanno parte dell’ecosistema incardinato sulla valorizzazione delle risorse territoriali e culturali della regione Calabria, partendo dalla filiera agroalimentare per allargare lo sguardo verso le filiazioni economiche che legano il cibo alla valorizzazione territoriale.

Maggiori informazioni sullo studio sul sito Torino Nord Ovest

(In copertina Foto di Jelly)