È stata presentata alla Camera la prima analisi della situazione dell’Italia rispetto ai 17 Obiettivi di sviluppo sostenibile sottoscritti all’Onu. La relazione di Giovannini e il dibattito con Gozi, Frey, Quadrio Curzio, Spadoni, Quartapelle e Stefanini.
“Con oltre 4,5 milioni di poveri assoluti, un tasso di occupazione femminile inferiore al 50%, oltre 2 milioni di giovani che non studiano e non lavorano; con investimenti in ricerca e sviluppo di poco superiori all’1% del PIL, tassi di abbandono scolastico del 27,3% per i figli di genitori meno istruiti a fronte del 2,7% per i figli di genitori in possesso di laurea e un rapporto tra ricchi e poveri tra i più squilibrati dell’area OCSE; con significative disuguaglianze di genere e un’inaccettabile violenza sulle donne (76 femminicidi dall’inizio dell’anno); un degrado ambientale forte soprattutto in certe zone del Paese e tutte le specie ittiche a rischio; con il 36% di persone che vive in zone ad alto rischio sismico e un’alta mortalità a causa dell’inquinamento atmosferico nei centri urbani; con una transizione troppo lenta alle fonti rinnovabili rispetto agli accordi di Parigi, l’Italia dimostra di essere ancora molto lontana dal percorso di sostenibilità delineato dall’Agenda 2030 e dagli impegni sottoscritti all’ONU un anno fa. Eppure sappiamo di non avere alternative per garantire un futuro al Paese”. Così si è espresso il Portavoce dell’Alleanza italiana per lo Sviluppo Sostenibile, Enrico Giovannini, presentando il Rapporto dell’ASviS . Ecco le richieste al Governo. “Proponiamo che il Governo predisponga annualmente un ‘Rapporto sullo sviluppo sostenibile in Italia’ che valuti il percorso del nostro Paese verso gli Obiettivi dell’Agenda 2030, avvii una campagna informativa estesa e persistente nel tempo sui temi dello sviluppo sostenibile e un programma nazionale di educazione allo sviluppo sostenibile, finalizzato a formare le nuove generazioni. Infine, poiché a un anno dalla firma dell’Agenda 2030 il Paese non dispone ancora di una base dati con gli indicatori esistenti per l’Italia tra gli oltre 230 selezionati dalle Nazioni Unite, reiteriamo la richiesta all’Istat di realizzare quanto prima tale strumento e invitiamo il Governo ad assicurare che il Sistema statistico nazionale disponga delle risorse umane e strumentali per elaborare tutti gli indicatori definiti dalle Nazioni Unite, assicurarne la tempestività e il dettaglio, così da massimizzarne l’utilità per tutte le componenti della società”.

Maggiori informazioni sul rapporto sul sito dell’ASVIS

Ecco il video completo della presentazione

 

Scarica il Rapporto Asvis in formato PDF (6MB) asvis_rapporto2016