Parte da Torino il progetto pilota coordinato da Unipol per la prevenzione del rischio legato a catastrofi ambientali.

Il progetto Derris, investimento complessivo di 1.3 milioni di euro, prevede un piano di azioni congiunte pubblico-privato per ridurre al minimo i danni causati dal cambiamento climatico alle imprese italiane.

Torino è il primo comune italiano ad aderire a Derris, un progetto finalizzato alla prevenzione e riduzione del rischio nelle piccole e medie imprese derivante da eventi ambientali legati al cambiamento climatico come alluvioni, smottamenti, siccità, tifoni.
Il progetto Derris, che vede il Gruppo Unipol capofila insieme ai partner Città di Torino, Cineas, Anci e Coordinamento Agende 21, prevede la realizzazione di una serie di azioni per trasferire competenze di valutazione e gestione del rischio, la costruzione e diffusione di strumenti per ridurre al minimo i danni per le singole aziende e per i distretti di imprese che verranno testati con le imprese residenti sul territorio di Torino per essere poi diffusi in tutto il paese.
Derris prevede un investimento complessivo iniziale di 1.3 milioni di euro, in parte cofinanziato dalla Commissione Europea all’interno del programma Life+.
Nello specifico si prevede di realizzare:
1 strumento per l’autovalutazione dei rischi;
1 strumento finanziario per sostenere le misure di adattamento al cambiamento climatico;
1 modello di Partnership Pubblico-Privato per la resilienza.
Per quanto riguarda il territorio torinese il calendario di azioni prevede una prima fase (settembre 2015 – ottobre 2016) di analisi e un primo report sulla vulnerabilità complessiva del territorio, e l’identificazione delle aree industriali in cui concentrare l’azione pilota.
Sulla base di questi dati preliminari, il Gruppo Unipol organizzerà delle sessioni per spiegare il progetto e coinvolgere le imprese. Contestualmente sempre con il supporto degli esperti di Risk Management di Unipol verrà realizzato uno strumento in grado di auto valutare il rischio da parte delle PMI in particolare e per elaborare una prima indicazione degli accorgimenti gestionali per prevenire le emergenze.
Successivamente (luglio 2016 – ottobre 2017) Cineas, consorzio universitario no profit, impegnato nella diffusione della cultura del rischio, avvierà un piano di formazione per imprenditori e amministratori pubblici sui rischi legati al cambiamento climatico.

In seguito a partire da luglio 2016 la Città di Torino elaborerà un piano di adattamento, da applicare ad ogni azienda che avrà aderito al progetto (CAAP) e un piano di adattamento di distretto per l’area in cui le imprese sono insediate (IDAP).
Nel corso del progetto Unipol coordinerà un gruppo di lavoro che, attraverso workshop ed interviste con i principali stakeholder, definirà lo strumento finanziario adatto a raccogliere capitali per finanziare la messa in sicurezza delle aziende e dei territori.
Entro la fine del progetto l’ANCI redigerà un documento destinato al Parlamento Italiano ed Europeo in cui saranno riportati gli esiti dello studio, le carenze rilevate e le possibili soluzioni
Infine Coordinamento Agende 21 faciliterà il processo di creazione di una community per l’adattamento in cui coinvolgere nuove PA e nuove imprese che beneficeranno del percorso e degli strumenti per la riduzione del rischio e aumento della resilienza sviluppati dal progetto.
La scelta di Torino quale città pilota del progetto si motiva con la lunga tradizione industriale e con la ancora consistente presenza di un tessuto produttivo avanzato. Il territorio ha già vissuto esperienze traumatiche a causa delle conseguenze di eventi meteorologici estremi, come avvenne con l’alluvione di 15 anni fa. La Città di Torino è, inoltre, parte attiva nelle politiche europee sui cambiamenti climatici, con l’adesione al Patto dei Sindaci e Mayors Adapt e con la redazione dei relativi Piani d’Azione.
L’Italia rappresenta una delle aree più vulnerabili agli impatti attesi dai cambiamenti climatici, secondo uno studio (Desiato et al, 2014 ISAC-CNR) l’aumento della temperatura media è superiore a quello globale ed europeo. In uno scenario di aumento della temperatura entro il 2050 di circa 0,93°, i danni provocati dai cambiamenti climatici potrebbero essere pari al 0,12 – 0,16% del PIL, ammontando a circa 20-30 miliardi di Euro di mancata produzione di beni e servizi con riferimento al PIL del 2009 (Carraro 2008).)
L’obiettivo di Unipol e dei suoi partner è diffondere strumenti e competenze per la valutazione dei rischi, la definizione di piani di disaster recovery per le aree più a rischio.
L’attuale sistema italiano non ha finora previsto l’accantonamento di riserve per far fronte agli eventi catastrofali e ciò determina il fatto che le risorse necessarie per sbloccare gli indennizzi debbano essere individuate di volta in volta, generando grandi difficoltà soprattutto per le PMI.
Senza un intervento pubblico centrale che crei le condizioni per lo sviluppo di un mercato di supporto l’offerta di prodotti di protezione per le catastrofi naturali si limita a un’azione di solidarietà con il territorio che non ha una sostenibilità economica sicura.

Scarica il documento “UNIPOL per il clima: IL CAMBIAMENTO CLIMATICO E IL RUOLO DELLE ASSICURAZIONI IN ITALIA” in formato PDF (4,8MB) “UNIPOL_Clima